domenica 4 marzo 2018

La ‘ndrangheta, cavallo di Troia dei neoconservatori USA, di Stefano Zecchinelli

Ecco l'ultimo articolo di Ján Kuciak, il reporter slovacco ucciso a Bratislava 

L’internazionalizzazione del capitalismo dei disastri ha spinto le organizzazioni criminali ad espandersi nell’est Europa una volta disintegrati – per mano dell’imperialismo USA – gli Stati proletari degenerati, baluardo di sistemi socio-economici, seppur burocratizzati, non capitalistici.
La ‘ndrangheta, leggendo gli articoli del giornalista, purtroppo vilmente assassinato, Jan Kuciak ha creato dei veri e propri ‘’paradisi’’ del crimine in Slovacchia, con la ‘’masso-borghesia’’ (definizione di Antonio Gramsci) italiana sempre pronta a saccheggiare le risorse di paesi, dal 1989 in poi, assorbiti nella catena di comando imperialistica statunitense. I ‘’professionisti dell’anti-mafia’’ (come i sionisti Roberto Saviano e Leonardo Coen) hanno strumentalizzato il lavoro di Jan omettendo le modalità di penetrazione della ‘ndrangheta nell’Est Europa. Gli USA, i neoconservatori ed Israele hanno permesso ai mafiosi, macellai senza scrupoli, di sbudellare quel paese, consentendo alla ‘ndrangheta d’operare con la benedizione della mafia russa, nemica giurata prima dell’Urss ed ora del presidente – un patriota non allineato al nuovo (dis)ordine mondiale – Vladimir Putin. Il mandante della criminalità organizzata è uno: l’imperialismo USA. Le prove sono schiaccianti.
Il giornalista Andrea Montella ricostruisce molto bene le dinamiche d’assorbimento della Slovacchia nel capitalismo globalizzato con delle riflessioni puntuali e ben documentate: ‘’In parallelo alla penetrazione economica, nei paesi ex “comunisti”, si è assistito ad un fiorire di logge massoniche di stretta osservanza atlantica e a un progressivo decadimento culturale, ha fatto diventare quei paesi il punto di riferimento di movimenti e partiti nazifascisti. Fenomeni politico-sociali inseparabili tra loro nei sistemi massocapitalistici’’. Poco più avanti, sempre Montella, cita il giornalista de l’Unità Gianni Cipriani il quale c’ha spiegato, con grande attenzione, il legame intercorrente fra capitalismo e massoneria. Vale la pena seguire la medesima pista proposta dal sito iskrae.eu, molto attento a queste tematiche:
‘’Tra il 1989 e il 1992 i viaggi all’Est dei massoni del Rito Scozzese sono stati continui. La strada era stata aperta nel 1990, con un viaggio a Praga del Sovrano Gran Commendatore della Giurisdizione Sud, Alfred Kleinknecht, accompagnato dal Gran Maestro cerimoniere, Douglas Leamon, dal rappresentante del Rito per l’Est, Arnold Herman e da Gary Kimball. Un anno dopo, il 23 novembre 1991, sempre a Praga si ritrovò il ghota del Rito Scozzese, proprio in concomitanza con la visita del presidente degli Stati Uniti, George Bush. L’occasione era solenne: la riunione internazionale del «Supremo Concilio 33», in occasione del riconoscimento della Gran Loggia Nazionale di Cecoslovacchia, che aveva eletto come Gran Maestro Jiri Syllaba e di quella jugoslava guidata da Zoran Nemezić, proprio in quell’occasione elevato al grado 33°, cioè il più alto del Rito. Con Kleinknecht c’erano il rappresentante dell’Est della massoneria Nato, Arthur L. Kile, Lauri Sarkia, Robert Woodward, capo massone delle forze militari americane in Europa e Elvio SciubbaPer quella solenne cerimonia gli «scozzesi» avevano avuto addirittura a disposizione un’ala del Castello di Praga, sede della presidenza della Repubblica. Una concessione dello stesso presidente cecoslovacco, Vaclav Havel, figlio e nipote di massoni, a sua volta simpatizzante della «libera muratoria’’ (Ibidem)
La citazione di Cipriani, correttamente ripresa da Montella, è molto importante perché mi dà l’occasione di approfondire i legami di Vlaclav Havel, falso dissidente simpatizzante per il nazifascismo, con l’atlantismo destabilizzatore ed anti-democratico. Sono stati i neoconservatori a favorire la distruzione della Cecoslovacchia ‘’socialista’’ (in realtà ‘’real-socialista’’ staliniana), demolendo uno Stato sociale efficiente (lo stesso discorso vale per gli altri Stati proletari dell’est Europa) ed indipendente. Chi era Vaclav Havel? Promotore della ‘’cultura’’ psichedelica (una americanata, basata sulla liberalizzazione delle droghe, la quale ha distrutto la gioventù europea negli anni ’70 ed ’80) questo losco figuro era, in realtà, un narcotrafficante legato all’estrema destra nord-americana. Non è un caso che il mercato nero della droga è la fonte d’arricchimento prediletta da mafia e ‘ndrangheta, compresa la malavita organizzata russa ed israeliana. Leggiamo qualcosa su questo figuro reazionario e filo-fascista, le informazioni non mancano affatto.
Collaborazionista coi nazisti, nel dopoguerra si riciclò in ‘’grande guru’’ della cultura psichedelica e, di conseguenza, finì per ricoprire il ruolo, disonorevole, di spacciatore di droga in grande stile, nemmeno tanto ‘’occulto’’. Quali erano le sue posizioni politiche? Havel fu un nazista, non ci sono dubbi: ‘’Vaclav Havel proveniva da quello che era una famiglia a modo sotto orribile dispotismo etnico tra le due guerre dei cechi di Boemia, altrimenti ricordata come Cecoslovacchia. Dopo che Hitler aveva eliminato la Cecoslovacchia (la Slovacchia fece la secessione alla prima occasione, con il pieno consenso degli ex-alleati dell’Intesa, l’unica parte che aveva protestato in modo significativo fu l’Unione Sovietica stalinista), e lo staterello venne diviso nei protettorati di Boemia (effettiva “Repubblica Ceca”) e Moravia, la famiglia di Vaclav Havel aveva collaborato con i nazisti fino alla fine, quando naturalmente cambiò bandiera e subito divenne patriota ceca. Essere un collaboratore e un traditore sembra essere il patrimonio genetico inerente alla famiglia di Havel’’ 2. La cosa che più mi preme, arrivati a questo punto, è mettere in risalto i legami di Havel col narcotraffico perché è proprio qui che entrano in gioco i suoi rapporti con la ‘ndrangheta. Domanda: Havel fu un narcotrafficante? Facciamo parlare i documenti, quelli non possono essere ritrattati, nessuno l’ha fatto e nessuno lo farà:
‘’Leary probabilmente non sapeva ancora nulla di Václav Havel, uno dei più grandi drammaturghi della Cecoslovacchia, che era diventato un dissidente quando la Russia aveva invaso il suo Paese per sopprimere del 1968 la rivolta popolare contro il dominio sovietico, passata alla storia come “Primavera di Praga”.
A lungo si è vociferato sul ruolo dell’LSD nel dissenso sovietico. La sede praghese della Spofa Pharmaceutical Works fornì l’LSD all’Unione Sovietica per il suo programma di guerra psicologica, mentre gli Stati Uniti optarono per la Eli Lilly & Co quando la Sandoz rifiutò di fornire gli enormi quantitativi di droga richiesti […]. È ovvio che l’LSD, diffondendosi dai laboratori della Spofa alle strade, contribuì al cambio di mentalità che poi portò alla Primavera di Praga, nello stesso modo in cui negli Stati Uniti, in Inghilterra e in Francia portò alle ribellioni studentesche. 
Le connessioni di Havel con le culture alternative di Praga sono note: egli seguì il processo alla più importante band di rock psichedelico dell’Est Europa, i 
Plastic People of the Universe, e contribuì alla stesura del manifesto dei rivoluzionari cechi, la Charta 77, nella quale si faceva riferimento anche all’arresto dei membri del gruppo. 
Havel era costantemente sorvegliato, interrogato, e spesso incarcerato dalla polizia segreta; come Leary, ha trascorso quattro anni in carcere (1979-1983). Era anche un fan di Frank Zappa e dei Velvet Underground, del cui leader Lou Reed divenne poi un caro amico. C’è chi pensa che la “Rivoluzione di Velluto” […] prenda ispirazione proprio dal nome del gruppo.
[…] Peter Stafford, il principale esperto di  cultura psichedelica del XX secolo, ha inserito Havel in una lista di personalità celebri che hanno sperimentato l’LSD, accanto a Carl Sagan e sir Francis Crick. Può trattarsi solo di un’ipotesi, ma pare impossibile che Havel non abbia mai assunto LSD tra la Primavera di Praga (1968) e il processo ai Plastic People of the Universe (1976). Durante gli anni della repressione sovietica, la controcultura ceca era profondamente connessa al dissenso sovietico’’ 3
Con la scusa della lotta allo ‘’stalinismo’’ – categoria complessa da non demonizzare – questo scrittore ha rovinato migliaia di giovani dando carta bianca alle mafie, vere promotrici della liberalizzazione delle droghe. I sovietici, giustamente, fecero del loro meglio per arginare la decomposizione degli Stati sociali purtroppo fallendo. Soltanto i Partiti comunisti staliniani, troppo moderati in tema d’anticapitalismo (per non parlare dell’uscita di Berlinguer sull’’’ombrello protettivo della NATO’’), raccolsero il loro appello, mentre i movimenti sessantottini cedettero alla propaganda della ‘’nuova sinistra’’ statunitense, di fatto, auto-distruggendosi. La ‘’cultura della morte’’ venne utilizzata dall’imperialismo USA per sviare il movimento di protesta sorto dopo il ’68, spingendo nella trappola del riflusso reazionario una gioventù disillusa dal mancato avvento della Rivoluzione anticapitalista. Personaggi come Havel sono i figli bastardi di questo offensiva del Capitale contro il Mondo del Lavoro, non bisogna sorprendersi della penetrazione, una catastrofe sociale, della ‘ndrangheta – combattuta dagli stalinisti ‘’cattivi – in quei paesi un tempo prosperi seppur privi – in parte – d’alcune libertà civili (questo bisogna ammetterlo).
I sionisti Coen e Saviano omettono d’analizzare i rapporti di Slovacchia e Repubblica ceca con Israele, Stato razzista – ed anche questo non lo scriveranno mai – maestro di pulizie etniche. Come mai? Forse perchè, dimostrandosi un po’ più coraggiosi e meno omissivi nelle inchieste giornalistiche, emergerebbero i legami – certi – fra la ‘ndrangheta e la mafia israeliana? Il giornale ‘’Gli occhi della guerra’’ ha, con un eccellente articolo, preso in esame la ‘’relazione speciale’’ fra lo Stato colonizzato ceco e l’imperialismo israeliano: ‘’L’appoggio della Repubblica Ceca a Israele si inserisce nel contesto dell’approccio difficile che i Paesi dell’Europa orientale dell’area ex sovietica hanno avuto nei confronti degli equilibri internazionali dai primi Anni Novanta ad oggi. Paesi come Ungheria, Polonia e la stessa Repubblica Ceca si sono a lungo dibattute tra un appoggio condizionato all’Unione Europea e una solida fedeltà all’Alleanza Atlantica, pensata soprattutto come contrappasso alla passata appartenenza al Patto di Varsavia, a cui andavano ad assommarsi dibattiti sulla reale identità nazionale che li contraddistingueva’’ 4. Senza la NATO e la lobby sionista le mafie italiane non hanno, in terra straniera, il permesso di muovere un dito, questo – mi dispiace per il disonesto Saviano, una prostituta russofoba – è poco ma sicuro, anzi sicurissimo. Domanda: chi sono i veri mandanti dell’assassinio di Jan Kuciak? Il governo corrotto ceco, mafie più potenti o la ‘ndrangheta ha agito di sua iniziativa tutelando gli interessi degli squallidi borghesucci italiani? Dietro ogni crimine c’è sempre il capitalismo. La CIA ed il Mossad spadroneggiano, le mafie eseguono tante volte in silenzio, timide e servili. I mafiosi non hanno spina dorsale, le lobby – sionista, neoconservatori, guerrafondai – da oltre un secolo li sodomizzano politicamente per poi sentirsi dire ‘’ti prego, ancora’’.
Non c’è libertà dentro il capitalismo, chi dice il contrario – come Saviano – mente, dimostrando ipocrisia e malafede. La distruzione dell’Urss ha prodotto una macelleria di classe, da cui il Mondo del Lavoro dovrà uscire, con uno sforzo eroico (citando Mariategui), rivoltandosi contro le maggiori potenze imperialistiche: USA, Gran Bretagna ed Israele. I mafiosi, ‘ndrangheta compresa, sono le marionette del Capitale Finanziario, la piramide neoliberista la quale, il prima possibile, deve essere abbattuta. Sparito il capitalismo, verranno meno i ‘’picciotti’’, ascari senza dignità.


Stefano Zecchinelli

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